Due importanti invenzioni: bilancia e registratore di cassa. Potremmo vivere senza?

Posted By / 23 Maggio 2016 / , , / Comments are disabled

La più antica bilancia che possediamo è la nostra mano. Ci avete mai pensato?

Purtroppo però, come tutti sappiamo, “l’occasione fa l’uomo ladro” e sin dall’antichità la poca onestà di qualche distratto commerciante ha richiesto che si stabilisse un sistema condiviso di “pesi e misure”, in modo da scongiurare truffe e discussioni.

Così dall’VIII Secolo a.C., periodo in cui compaiono le prime rappresentazioni di bilance come simboli di equilibrio nel giudizio e di onestà morale, l’uomo ha cercato di pesare tutto: generi alimentari, preziosi e infine, soprattutto ai giorni nostri, se stesso.

Possiamo, quindi, tranquillamente affermare che tutto quello che ci circonda deve essere necessariamente tradotto in peso e per fare ciò esistono numerosi tipi di strumentazione, progettati per differenti esigenze.

Basti pensare che tutti i giorni, sia a chi manovra una gru che a chi lavora in un laboratorio occorre conoscere il peso dei materiali trasportati e delle sostanze utilizzate: quindi mansioni molto diverse tra loro che necessitano per poter essere svolte della precisione, sensibilità e fedeltà degli strumenti di misurazione utilizzati.

Parlavamo di bilance, ma affrontando il discorso ancora in modo più ampio tutti gli strumenti che ci aiutano a misurare e calcolare sono ormai fondamentali nella nostra vita quotidiana.

Coloro che lavorano nella grande distribuzione non possono fare a meno del registratore di cassa: chi ormai si affiderebbe, infatti, soprattutto di fronte a calcoli complicati ed a più cifre solo alle capacità della propria mente? Veramente pochi temerari.

Ed è proprio per questo che da tanti anni ormai ci affidiamo per i nostri conti ai registratori di cassa. Era il 1879 quando un locandiere dell’Ohio, James Ritty, inventò il primo. Il suo scopo? Ridurre i furti dei dipendenti che “approfittavano” degli incassi.

Il precursore dei registratori di cassa moderni sfruttava al massimo i movimenti meccanici ed era manovrato a manovella, lo sportello degli incassi, si apriva solo al momento debito, ovvero quando si finiva il conteggio e si poteva riscuotere. Il cassetto, aprendosi, azionava un campanello che suonava facendo capire al titolare che il commesso stava per inserire il denaro in cassa. In pratica un antifurto istantaneo.

Insomma due invenzioni che ci facilitano la vita quotidianamente e sulle quali non ci fermiamo a riflettere abbastanza. Provate a rinunciare alla bilancia prima della famigerata “prova costume” o ad immaginare i calcoli di un supermercato all’ora della chiusura, magari in periodo di saldi! Seccante, vero? Per fortuna qualcuno ci ha pensato!

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